venerdì 8 giugno 2012

Nuovi ricicli!

La febbre del riusa-il-bancale si è impossessata di PapàSlow...
E così dall'ennesimo bancale che ha ospitato il nostro pellet nell'inverno appena passato è venuta fuori questa qui:



Ottima per le merende in giardino!



domenica 13 maggio 2012

Ritrovamenti

L'altro giorno PapàSlow ha deciso che era venuto il momento di mettere a posto il solaio.
Dove credo nessuno abbia più spostato un granello di polvere da 20 anni a questa parte.
Si è infilato nella botola al mattino e, quando pensavo avesse trovato un armadio stile "cronache di Narnia" che permettesse di accedere ad un mondo parallelo, è riemerso. Coperto di ragnatele e lamentandosi che un insetto - non meglio identificato - l'aveva morso su un polso.
Comunque, dopo averlo disinfettato e avendo constatato che non stava avendo alcun shock anafilattico (sono un po' ipocondriaca, alle volte...), mi ha mostrato i suoi ritrovamenti.
E così, oltre ad un sacco di polvere e cadaveri di vespe è emerso il suo vecchio triciclo.
L'abbiamo portato in gararge.
Scartavetrato (e io odio scartavetrare...avete presente quel rumorino che fa la carta vetrata sul ferro? Quello sgrat sgrat che a me fa arricciare anche le punte dei denti?)...
Ricoperto di minio e pitturato:


Di rosso, com'era l'originale!


Ed ecco il risultato!


Un meraviglioso triciclo vintage!


Ora manca solo imparare a pedalare!

martedì 8 maggio 2012

Sapori

Ho fatto un esperimento che mi ha portato nuovamente a riflettere un po' su ciò che mangiamo e su ciò a cui siamo abituati.
Toti adora lo sciroppo di menta, e abbiamo da poco finito la nostra bottiglia.
Siccome non è ancora stagione non l'ho trovato negli scaffali del supermercato ma, casualmente, ho visto Alessandro Borghese farlo a "Cucina con Ale".
Dato che, la nostra pianta di menta gode di ottima salute mi sono detta, "perché non provare?"

Abbia raccolto la menta...


Messa nel frullatore con un po' di zucchero e acqua e lasciata macerare per un'oretta


Poi abbiamo aggiunto altro zucchero e altra acqua e fatta bollire per dieci minuti...


E poi l'abbiamo filtrata, messa in un barattolo di vetro e lasciata raffreddare



Il risultato è un liquido verdastro che sembra olio di oliva, ben diverso dallo sciroppo verde smeraldo che si acquista al supermercato...


Capisco che il mio liquido verdolino non sarebbe proprio una grande attrattiva per i clienti di un qualsiasi negozio...
Ma la cosa che mi ha stupito di più è stato il sapore...sì perché il nostro sciroppo sa di menta!
Sì, lo so che non è una grande scoperta ma non saprei come altro definire il sapore che ha quando lo mischi a un po' d'acqua e lo bevi: sa di MENTA!
E allora mi sono chiesta: ma per tutti questi anni cosa mi sono bevuta pensando che fosse menta?
Certo, l'etichetta l'avevo già anche letta ma ero pur sempre convinta che quella parola "menta" tra gli ingredienti indicasse una percentuale abbastanza alta da attribuire il giusto sapore alla bevanda...
A quanto pare non è proprio così...
Per l'ennesima volta mi stupisco della mia "ingenuità" e mi do conferma da sola che più cose riuscirò ad auto-produrre meglio sarà per me e la mia famiglia...
Di una cosa sono certa: sarà un'estate ricca di meravigliosi ghiaccioli verdognoli!





lunedì 7 maggio 2012

Primavera?





Un paio di settimane fa, quando finalmente sembrava davvero arrivata la Primavera, abbiamo orgogliosamente iniziato a sfoggiare sul balcone i gerani che siamo riusciti a salvare quest'inverno.


Miracolosamente, nonostante la grande gelata, si sono ripresi meravigliosamente, rallegrando le nostre finestre...



Poi, sabato, è arrivata lei, e non è neve...

Ma grandine!
Milioni di palline ghiacciate che rotolavano ovunque.


Per Toti si è subito trasformata in una divertente esperienza tattile, ne abbiamo messe un po' in un contenitore e ci abbiamo giocato, scoprendo quanto fossero fredde, rotonde e bellissime!
I gerani invece si sono piegati all'inesorabile volontà del meteo...
E il risultato...
SIGH!



venerdì 27 aprile 2012

Bancali e ancora bancali...

Prendi una montagna di pellet...


Quella che di inverno finisce dentro le due stufe che utilizziamo per scaldare la nostra casa...
Sperando di poter finalmente dichiarata finita la stagione che le vede accese e scoppiettanti...
Perché bello è bello ma davvero di questo freddo io personalmente non ne posso più...
Comunque.
Arriva il giorno in cui il pellet finisce.
E restano i bancali.



Parecchi bancali...
Legno super-resistente.
Magari un po' grezzo...e allora...che farci?
Mica lo vorrai buttare, no?!?


Così, dopo aver visto il costo di una minuscola sabbiera in plastica al supermercato, ecco l'idea...
Slowpapà ha preso qualche bancale...
Grattato, scartavetrato, inchiodato e...
Ecco qui la nostra sabbiera home-made!
La sabbia è un gioco fantastico, e il nostro Toti ci potrebbe passare le ore.
Sperando che ne possa avere presto l'occasione e che la smetta di piovere per un po'!


Ora non mancano che palette e secchielli...








lunedì 23 aprile 2012

Bilanciare i bilanci...

A volte sentiamo di famiglie che aprono finanziamenti su finanziamenti.
Per la televisione al plasma, il divano, il telefonino, la macchina, ecc. ecc.
I motivi sono i più diversi.
A volte per necessità inevitabili: la macchina si è rotta, non mi posso permettere il pagamento di quella nuova e così lo finanzio.
A volte perché così cambio la TV che ormai è vecchia (ma funziona ancora? Sì! E allora? E...ma è vecchia!) ma tanto pago solo 20 euro al mese e neanche me ne accorgo...
Certo è che, almeno per me, non è sempre facile gestire il bilancio familiare e tenerlo sotto controllo.
Ma da quando abbiamo iniziato a modificare il nostro stile di vita è diventato una necessità.
Monitorare se effettivamente, grazie all'auto-produzione, c'è o no un risparmio, capire come spendiamo i nostri soldi, comprendere dove e come poter tagliare delle spese.
Così, per caso, abbiamo scoperto i Bilanci di Giustizia, e ne siamo entrati a farne parte.
Abbiamo trovato degli amici, persone con cui condividere esperienze e idee e con i quali confrontarci.
E abbiamo anche trovato un reale e interessante strumento per monitorare le nostre spese.
Grazie alle loro schede, ci siamo fatti un'idea reale di come e dove spendiamo i nostri soldini...

Ma cosa fanno i Bilancisti?
Praticamente compilano delle schede, dove riportano i loro consumi.
Ma soprattutto evidenziano i consumi "spostati", ovvero quelli che "non incidono in modo irreparabile sulle risorse naturali e che riducono i meccanismi di sfruttamento nelle regioni sottosviluppate. Non si tratta quindi di affrontare sacrifici e rinunzie in nome di un'etica e di una giustizia concepite in termini astratti, ma di rifiutare in base ad analisi non superficiali e a scelte coscienti e responsabili i consumi che non rispondono più ai bisogni umani reali o che danneggiano in modo spesso irrecuperabile i meccanismi ecologici e le popolazioni da troppo tempo confinate in una povertà incolpevole".


Partecipare all'Operazione Bilanci di Giustizia non significa aderire o iscriversi ad un'Associazione, ma dare il proprio contributo alla campagna attraverso il monitoraggio mensile dei propri consumi. Per dimostrare, dati alla mano, che cambiare l'attuale modello economico accrescendo la qualità della vita è possibile.



martedì 17 aprile 2012

Un luogo fuori dal tempo!

Il villaggio Crespi, a Crespi d'Adda, sembra essere stato trasportato lì grazie a una sorta di tunnel spazio-temporale, che ha bloccato il tempo in una sorta di dimensione parallela, strana e affascinante.
La storia del Villaggio Crespi è tutta da conoscere.

Un uomo, visionario, a fine '800 creò un moderno "Villaggio ideale del lavoro", accanto al proprio opificio tessile, che era posizionato lì per poter sfruttare l'acqua dell'Adda.


Una vera a propria cittadina, costruita dal nulla.
Case, ma anche scuole, dei bagni comuni con una piscina di acqua riscaldata, un luogo di ritrovo per il dopo lavoro. Il villaggio degli operai, le case dei dirigenti, le ville del parroco e del medico che, dall'alto, vegliavano sugli abitanti. E un vero e proprio castello per i proprietari...




Un cimitero con al centro un vero e proprio mausoleo per la famiglia Crespi...



Un luogo dove passano pochissime auto, e si può camminare tranquillamente curiosando tra le stradine. Qui pare che il tempo si sia fermato. Oppure, a volte, si ha la sensazione di essere catapultati in uno di quei film come "The Truman Show" dove tutto è così perfetto e preciso che non può che essere finto.
Un luogo sicuramente affascinante, tanto più che ancora oggi le casette sono abitate, spesso dai nipoti di coloro che, al cotonificio Crespi, ci hanno anche lavorato.

 
E allora viene alla mente il Memoriale di Volponi, dove la fabbrica è un luogo nemico eppure, in qualche modo, diventa una Casa:

Tutto sommato, compresa la mia solitudine o meglio la mia differenza dagli altri, i primi giorni di lavoro non furono brutti giorni; anzi molte cose mi piacevano e mi confortavano: così la mensa, gli spogliatoi, le docce, i grandi corridoi, le luci al neon dentro e fuori, il veder passare alti e silenziosi tanti ingegneri e dirigenti che mi facevano sentire al sicuro, in una fabbrica ben governata. Pensavo con piacere, anche se con il timore di non esserne degno, di far parte di un’industria così forte e bella e che la sua forza e la sua bellezza fossero in par­te mie e pronte ad aiutarmi, così come la fabbrica mi scaldava e mi dava luce.Amavo a poco a poco la fabbrica, sempre di più man mano che m’interessava meno la gente che vi lavorava. Mi sembrava che tutti gli operai avessero poco a che fare con la fabbrica, che fossero o degli abusivi o dei nemici, che non si rendessero conto della sua sovrumana bellezza e che proprio per questo, lavorando con più fracasso del necessario, parlando e ri­dendo la offendessero deliberatamente. Mi sembrava che si divertissero a guastarla e a sporcarla, a voltarle le spalle ogni momento. La fabbrica mi appariva sempre più bella e mi sembrava che si rivolgesse direttamente a me, come se fossi l’unico o uno dei pochi in grado e ben disposti a capirla.